ANNO 15 n° 190
Permanenze in calo, ma la Tuscia regge: l’economia si fonda su radici forti
Il report della Camera di Commercio Rieti-Viterbo fotografa un territorio in equilibrio tra criticità e crescita: presenze turistiche giù del 17%; crescono imprese e export
Andrea
08/07/2025 - 16:44
di Andrea Farronato

VITERBO – Arriva dalla Camera di Commercio Rieti-Viterbo il report annuale sull’economia dell’Alto Lazio, quest’anno con un focus sull’imprenditoria straniera sul nostro territorio.

Due le voci più importanti: in primis la diminuzione della persistenza del turismo sul territorio, e in secondo luogo il consolidamento di quella che ormai può essere definita la colonna portante dell’economia della Tuscia, fondata su agricoltura, cibo, accoglienza e cultura.

Questo report, giunto alla sua quarta edizione, restituisce uno spaccato preciso dell’economia dell’area Viterbo-Rieti” introduce il presidente della Camera di Commercio Domenico MerlaniIl 2024 è stato un anno di luci e ombre, segnato da eventi straordinari e incertezze internazionali. Ma l’attivazione del PNRR ha agito da paracadute per le imprese, permettendo loro di restare su un buon binario di crescita”.

Crescono le imprese (oltre 36mila, +0,36%) e il PIL si allinea a quello regionale con un +0,7%. Il settore agroalimentare rimane trainante: il 30,3% delle imprese è agricolo, con un export in lieve aumento (+0,4%) a fronte di un mercato interno in sofferenza. Positive anche le costruzioni, sostenute dai bonus edilizi, mentre il commercio estero decolla: +10,8% con punte nel tessile, agroalimentare e nella ceramica di Civita Castellana.

Punto saliente del report è l’imprenditoria straniera: 3.300 imprese attive e oltre 5.000 addetti, con una crescita del 30% in dieci anni. “Commercio e costruzioni rappresentano il 60% del totale – ha commentato il segretario generale Francesco Monzilloma è interessante notare come sempre più attività siano costituite come società di capitali”. La presenza più forte è quella rumena, seguita da Marocco e paesi dell’Est Europa.

Restano però delle ombre: preoccupano il calo degli investimenti per famiglie e imprese, e il divario nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è del 4% per gli uomini e dell’8% per le donne, con picchi del 13,2% tra i giovani e oltre il 41% tra le donne under 35. “La disoccupazione giovanile è forse il nostro vero nodo – cosi esorta il vicesindaco Alfonso Antoniozziva affrontata con politiche strutturali, non con soluzioni tampone”.

Sul turismo i numeri confermano la crisi: arrivi stabili (+0,02%) ma presenze in calo del 17,3%. “Ciò che preoccupa – spiega la neorettrice Tiziana Laureti è la perdita di soggiorni più lunghi, un segnale legato al calo del potere d’acquisto della moneta”. A soffrire maggiormente sono i campeggi e le strutture extralberghiere.

Conclude MerlaniServe stabilità economica, e con essa per forza una nuova visione. Il nostro obiettivo deve essere quello di far conoscere la Tuscia nel mondo non solo come parte del Lazio, ma come territorio autonomo per eccellenza e identità”.






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